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SPORT, COME SCEGLIERE IL PIU’ ADATTO PER I GIOVANI

SPORT, COME SCEGLIERE IL PIU’ ADATTO PER I GIOVANI

  • giugno 13, 2018
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di Sara Piero .- Topic Tags SPORT

la scelta dell’attività sportiva più giusta per l’età del proprio figlio. Ecco qualche consiglio utile

 

TRA POCHI giorni molti genitori e figli si imbatteranno nella pianificazione ex novo dello sport o per il primo intrapreso dal bambino. Non è però così facile scegliere quello più appropriato, i dubbi possono essere molti: a che età è consigliabile iniziare a fare sport? Meglio di squadra o individuale? Fa male l’agonismo?

A ciascuno il suo. “Dobbiamo innanzitutto fare una distinzione tra attività sportiva e motoria: da piccoli, già a partire dai 2 anni – spiega Attilio Parisi, docente di Metodi e didattiche delle attività motorie all’Università “Foro Italico” di Roma – si può iniziare con quella motoria, un’attività ludica attraverso la quale il piccolo può migliorare le proprie capacità coordinative e di aggregazione sociale. Verso i 6-8 anni si può cominciare invece a seguire un’attività sportiva, più organizzata, con frequenza settimanale. Nelle fasi più precoci, il nuoto e l’atletica leggera possono essere due ottime scelte per supportare in modo salutare la crescita fisica del bambino, mentre sport come scherma e tennis sarebbe meglio farli dopo i 10 anni”.

Attività agonistica. Agonismo sì, agonismo no? Rappresenta in ordine gerarchico il terzo e ultimo step di attività fisica raggiungibile (prima di questo ci sono l’attività sportiva non agonistica e ancor prima l’attività ludico-motoria o amatoriale). È il più impegnativo sotto il profilo psico-fisico e per questo, per ogni tipologia di sport – che abbia una propria federazione sportiva o che ne sia associata – esiste un’età di accesso all’attività agonistica, approvata dal Coni e dalla Federazione medico sportiva nazionale: “Per sport come il nuoto e l’atletica leggera, l’età prevista per iniziare l’attività agonistica è di 8 anni; per il pugilato, un po’ più avanti, a 13 anni. È bene fare agonismo, ma spesso questo termine viene erroneamente associato alla competizione, che invece è nociva: in età pre- e post-puberale, due bambini della stessa età anagrafica possono avere risultati sportivi diversi non per forza perché uno dei due sia meno capace ma piuttosto perché sono in una fase di sviluppo diversa”.

Carattere. Uno dei risvolti positivi del fare sport è anche, e forse soprattutto, il fatto che forgia il proprio carattere. “Un bambino chiuso e introverso – fa notare Parisi – andrebbe indirizzato – senza obbligarlo ma facendo dei tentativi – verso sport collettivi, di squadra in modo da acquisire anche il concetto di responsabilità e di lavoro di gruppo. Quello individuale, se preferito dal bambino o dal ragazzo, invece, è più adatto a persone che sono già sicure di sé e responsabili”.

Per leggere tutto l’articolo – Page Source/ link: http://www.repubblica.it/salute/prevenzione/2017/09/15/news/sport_qualche_consiglio_quello_adatto_bambini_e_ragazzi-174299175/

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